di Isole e Accademia Ligustica di Belle Arti.
2025 – 2026 Genova
Isole è associazione promotrice del progetto Intrecciare mondi, del collettivo Albe e Rebecca De Marchi, nato dall’Officina di video tessitura realizzata nel febbraio 2025 presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.
L’officina didattica è stata ideata e realizzata da G. Costanza Meli, nell’ambito del corso di di Semiotica dell’arte, in collaborazione con la prof.ssa di Fiber Art Roberta Chioni e con l’artista Rebecca De Marchi.
Le studentesse e gli studenti hanno articolato un vivace dialogo attraverso l’interazione dei linguaggi artistici come la tessitura, il video, la video animazione, il sound design, la fotografia e la scrittura.

L’artista Rebecca De marchi ha avviato una riflessione sui tessuti come apparati testuali che veicolano codici linguistici non verbali. In particolare il caso di studio del Kente, tessuto della tradizione viva del Ghana inteso come discorso filosofico, ha consentito di cogliere la natura intrinsecamente semiotica dell’abito nelle diverse culture.
Da queste premesse l’idea di articolare concretamente e metaforicamente l’ordito e la trama di un nuovo tessuto audiovisivo, coniugando analisi semiotica e approccio decoloniale, per proporre un nuovo codice linguistico utopico e poetico.
A partire dal testo Il postumano. Femminismo, della filosofa Rosi Braidotti, il gruppo ha selezionato parole e frasi chiave che costituiscono il filo rosso di una nuova narrazione svolta per immagini. Forme elementari, colori, linee, suerfici, traducono in simboli il contenuto scritto. Il testo diventa vsivo: un codice di elementi minimi che compongono le singole opere. Alcune delle frasi scelte dal libro, come: “siamo fatti di ciò che incontriamo”, “le foreste che coprono il pianeta sono il nostro respiro” o “divenire umano altrimenti”, accompagnano l’installazione mettendo in mostra anche lo sfondo teorico del progetto.

Intrecciare mondi è il titolo del corpus di opere nato dall’officina: cinque tessuti, una video animazione, una installazione sonora e un video di documentazione su tutto il processo. Alle componenti visuali, si aggiungono le tracce audio che formano il tappeto sonoro di questo nuovo discorso a più voci, il cui obiettivo è formulare nuove visioni di un futuro possibile per il pianeta, fondate sulla convivenza tra gli esseri umani e non umani.

La mostra sarà realizzata ad aprile 2026 presso il Museo delle culture di Genova, castello D’Albertis, e presenterà una selezione di opere dell’artista De Marchi in dialogo con le opere realizzate dal collettivo studentesco Albe.
Le opere saranno accompagnate da un apparato didattico: didascalie e video sul processo creativo e la metodologia di sviluppo del progetto. La mediazione didattica prevede il coinvolgimento narrativo, attraverso domande che favoriscono la formulazione di risposte collettive e la validazione del senso di competenza.
Il progetto intende porsi inoltre come riflessione sullo spazio espositivo in termini di risemantizzazione, cambio di prospettiva, sfida concettuale e metodologica all’impianto museale. Rimanendo nel solco della riflessione de-coloniale e postumana incarnata tanto dalle opere prodotte durante l’Officina, e da quelle di De Marchi, quanto dall’attitudine aggregativa che ne ha caratterizzato l’operare, l’allestimento metterà in dialogo le stesse con la collezione e gli ambienti del Castello. Nella prospettiva della riflessione planetaria contemporanea il discorso critico, articolato tramite le opere, la postura teorica e curatoriale, si propone di insinuare una riflessione volta a demistificare l’immaginario esotico e eroico legato al museo.
Il Collettivo Albe (acronimo evocativo di Accademia Ligustica di Belle Arti) è composto da Sharon Antico, Beatrice Coletti, Ramona Comito, Denise Danini, Giulia Famà, Gabriele Manciola, Andrea Marotta, Giulietta Panella, Filippo Polloni e Simone Venerandi.
