
Un progetto di arte relazionale e community based, per
l’ARCHIVIO DELLA MEMORIA DEL PAESAGGIO.
Grammophon per Fontecchio è un progetto ideato dall’artista Emilia Badalà che inaugura il ciclo di residenze dell’Archivio della memoria del paesaggio a Fontecchio (AQ). Il progetto esplora il paesaggio come esperienza e desiderio, che si costruisce nella memoria e nella percezione di chi lo abita. L’arte diventa strumento per rendere visibile e sensibile questa dimensione, attivando il territorio e le relazioni che lo attraversano.
Avvio del progetto:
Fontecchio è un Comune di trecento abitanti, che accoglie nella sua comunità gruppi di giovani e artisti e che negli anni ha sperimentato progetti di rigenerazione attraverso le pratiche culturali e di ricerca.
L’Archivio della memoria del paesaggio è un progetto a cura delle associazioni Le officine ETS e Isole, nato per valorizzare queste esperienze e avviare un nuovo percorso di indagine e riscoperta dello spazio comune.
Grammophon per Fontecchio prende il via a novembre con la distribuzione da parte del collettivo curatoriale di decine di cartoline bianche nei luoghi di incontro del paese: bar, biblioteca, poste e spazi pubblici. Le cartoline riportano sul retro un invito a rappresentare il proprio paesaggio di affezione con disegni o parole. L’invito si diffonde anche attraverso il passaparola, i dialoghi e le passeggiate nel paese, stimolando la partecipazione e raccogliendo percezioni e memorie individuali che diventano materia del percorso artistico. Ogni cartolina è immaginata come una micro-narrazione che contribuisce a costruire una geografia di visioni personali del territorio.

Laboratorio per le/gli abitanti:
Il 29 e 30 i materiali raccolti all’interno dei box divengono il materiale di partenza per un workshop condotto dall’artista e dedicato alla trasposizione di queste tracce su un nuovo materiale: il vetro. Le/i partecipanti rielaborano i disegni esistenti e ne realizzano di nuovi, apprendendo la tecnica dell’incisione. La scelta del vetro non è casuale: la trasparenza e leggerezza del materiale rendono palpabile la natura effimera e delicata del paesaggio. Ogni incisione trattiene le linee dei ricordi e delle percezioni personali, rendendo visibili frammenti di esperienza che altrimenti resterebbero intimi e invisibili. Il vetro diventa metafora del paesaggio stesso: fragile ma resistente, permeabile al tempo e alle storie, capace di conservarle e restituirle, modificandosi.
Il laboratorio prosegue nelle date del sabato 13 (15:00-17:30) e domenica 14 (10:00-13:00), presso la biblioteca Comunale e il Palazzo Galli.
Performance pubblica – Palazzo Galli
Il risultato del laboratorio è restituito al pubblico domenica pomeriggio alle 16:30, tramite una performance partecipata in cui i dischi di vetro incisi si trasformano in strumenti. Ogni disco è leggibile come immagine e ascoltabile come sorgente sonora. Il pubblico partecipa attivamente: attraverso il movimento della manovella dei grammofoni, le persone generano i suoni, rendendo ciascun paesaggio percepibile solo nel gesto collettivo. Questo momento di attivazione dinamica rende concreto il principio alla base del progetto: il paesaggio non esiste se non viene attivato, e qui si manifesta attraverso il suono prodotto insieme. La performance genera una traccia audio unica che, registrata, cattura ogni volta le variazioni sonore e i ritmi dell’azione collettiva. Come la traccia si converte in un brano” che viene condiviso con gli abitanti, così i dischi di vetro prodotti entrano a far parte dell’archivio del progetto, conservando le tracce delle esperienze vissute e diventando opere accessibili alla comunità.
Performance presso la RSA Opera Santa Maria della Pace.
Lunedì 15 dicembre, alle 10:30 la performance sarà realizzata all’interno della struttura della RSA del paese di Fontecchio, nell’ambito di una giornata di festa che vede l’incontro tra i residenti e i bambini della scuola elementare per lo scambio dei doni natalizi. In questa occasione saranno suonati i grammofoni con i dischi di vetro su cui sono stati riportati anche i disegni realizzati dalle e dagli ospiti della RSA nelle settimane precedenti.
Grammophon per Fontecchio si configura così come un progetto delle e degli abitanti, concepito dall’Archivio della memoria del paesaggio e dall’artista come pratica situata, capace di attivare territori, storie e relazioni, aprendo nuove prospettive di partecipazione, riconoscimento e cura collettiva del paesaggio. Il gesto della “con-moltiplicazione”, attraverso cartoline, dialoghi e passeggiate accende l’attenzione sul paesaggio come esperienza. Le tracce raccolte e trasformate dall’artista restituiscono al pubblico una mappatura dei luoghi che unisce memoria, emozioni e percezioni individuali. Ogni restituzione, visiva e sonora, evidenzia come il paesaggio sia al tempo stesso territorio e relazione, materia e memoria, luogo e legame. L’arte attiva il paesaggio, trasformando il vissuto dei cittadini in un archivio di esperienze condivise.

Associazioni promotrici: Le Officine ETS e Isole

Con il patrocinio del Comune di Fontecchio

E la collaborazione di soggetti attivi sul territorio come Alessio Di Giulio dell’asso.ne Foresta Modello Valle Aterno o la RSA Opera Santa Maria della Pace.
Contatti:
archiviomemoriapaesaggio@gmail.com
