Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima – Inaugurazione della mostra a Bruxelles.

Giovedì 8 novembre 2018 le associazioni Connecting Cultures e Isole hanno il piacere di presentare al pubblico di Bruxelles la seconda tappa del progetto Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima dell’artista Eva Frapiccini, vincitore della prima edizione di Italian Council, concorso ideato e sostenuto dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo.

Dopo la prima inaugurazione a Palermo, nell’ambito del programma Capitale della Cultura Europea 2018 e in concomitanza con l’apertura di Manifesta 12, la mostra viene presentata oggi presso l’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles, dove sarà esposta dal 9 fino al 22 novembre.

Inaugurazione mostra: 8 novembre 2018 ore 19.00

La terza e ultima tappa del progetto sarà l’acquisizione dell’opera nelle collezioni del Museo Comunale d’Arte Moderna, dell’informazione e della fotografia di Senigallia (AN) che ne organizzerà un’ulteriore esposizione temporanea, aperta dal 12 dicembre 2018 al 2 marzo 2019.

IL PROGETTO 

Il progetto nasce nel 2014 da un’idea dell’artista nell’ambito di un progetto espositivo sul tema della legalità, a cura di Connecting Cultures, Isole e Caterina Niccolai, presso il Tribunale di Palermo. Tra il 2017 e il 2018, il lavoro di Frapiccini si è svolto in sei mesi complessivi di residenza in Sicilia, per portare a termine la sua indagine sulle vittime e i protagonisti delle guerre di mafia. L’installazione fotografica è il frutto di un progetto partecipativo che ha coinvolto archivi storici e centri studi sulle mafie, familiari delle vittime, due licei artistici (Liceo Artistico Catalano e Ragusa-Kiyohara), l’Accademia di Belle Arti di Palermo, biblioteche della città siciliana e del resto di Italia, in un percorso di ricerca sui personaggi che hanno caratterizzato la stagione di lotta alla mafia tra gli anni ’70 e ’90 del XX secolo. L’approccio scelto dall’artista focalizza la dimensione intima che si manifesta nelle testimonianze del lavoro di magistrati, giornalisti, sindacalisti e ispettori di Polizia, o cittadini che hanno speso la propria vita contro la mafia. Attraverso la documentazione fotografica il progetto mette in luce gli strumenti quotidiani, come appunti, discorsi, registri e note, raccolti e custoditi nei molti archivi privati. Si tratta dunque di un archivio in fieri, che tramite un’installazione accessibile, consultabile e coinvolgente, invita il pubblico a confrontarsi col valore simbolico di ciascun documento inserito. La scelta dei materiali sottolinea il legame tra le linee investigative che sono state seguite in parallelo, o a distanza di anni, da alcuni dei protagonisti della lotta a Cosa Nostra. Documenti, agende, appunti di lavoro sono le tracce di un Pensiero che diventa Azione efficacie contro i traffici mafiosi, fino ad arrivare alla denuncia pubblica fatta dagli attivisti o alla condanna da parte dei magistrati. 

Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima è realizzato con il Patrocinio del Comune di Palermo – Assessorato alla Cultura e Assessorato alle Politiche Giovanili, Scuola, Lavoro, Salute e la collaborazione dell’ Accademia di Belle Arti di Palermo – Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte; Archivio Storico Comunale di Palermo; Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles; Liceo Artistico Catalano di Palermo; Liceo Artistico Ragusa-Kiyohara di Palermo; MUSINF – Museo d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia. Media partner: Exibart. 

Il catalogo della mostra è pubblicato da Silvana Editoriale, Milano. 

Si ringraziano per la collaborazione al progetto e per la messa a disposizione dei loro archivi: 

Enti, associazioni, archivi privati: 

Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato ONLUS, Cinisi (PA); Centro Diocesano di Palermo; I.C.S. Padre Pino Puglisi, Brancaccio; Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”; Istituto Gramsci Siciliano per fondo Nisticò, fondo La Torre, fondo Terranova, Palermo; Fondazione Giuseppe Fava, Catania; Memoriale Falcone e Borsellino, Tribunale di Palermo. 

Familiari delle vittime: 

Francesca e Giuseppe Maria Andreozzi; Flora, Augusta e Vincenzo Agostino; Manfredi Borsellino; Giovanni Chinnici; Michele Costa; Valentina Rigano e Marco D’Aleo; Giulio Francese; Emanuela, Selima ed Ines Leotta Giuliano; Alice Grassi; Carmine e Franco Mancuso; Marene Ciaccio Montalto; Dario Montana; Tina Martinez Montinaro; Salvatore Lorusso; Maddalena Rostagno; Antonio Scaglione. 

Si ringraziano per il loro supporto: 

Francesco Deliziosi, giornalista del Giornale di Sicilia; Franco Nicastro, storico e giornalista; Ignazio De Francisci, Procuratore generale di Bologna; Antonello Marini, Assistente Capo Tecnico Polizia di Stato, Palermo; Salvo Palazzolo, giornalista de La Repubblica; Emilia Valenza, docente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo; Clara Cardella, Agostino Di Trapani, Nino di Ciaccio, Calogero Rizzo, Giovanni D’Oca, Giusy Viola, professori del Liceo Artistico Ragusa-Kiyohara di Palermo; Letizia Lo Re e Lucia Corsaro, professoresse del Liceo Artistico Catalano di Palermo; Giovanni Papa Arcuri, responsabile del Memoriale Falcone e Borsellino, Tribunale di Palermo. 

INFORMAZIONI 

Inaugurazione giovedì 8 novembre 2018, ore 19.
Mostra aperta dal 9 al 22 novembre 2018, da lunedì a venerdì, 9.30-13.00 e 13.00-17.00. Ingresso gratuito.
Istituto Italiano di Cultura
Rue de Livourne, 38 – 1000 Bruxelles
t.+32 (0) 25332729
https://iicbruxelles.esteri.it/iic_bruxelles/it/