Public/Art in the Time of Covid

Costanza Meli è vincitrice del bando Italian Council IX, sezione Ricerca, con il progetto Public/Art in the Time of Covid. Public engagement, pratiche di relazione e spazio pubblico nell’era del distanziamento sociale. Un confronto tra artisti, musei e progetti d’arte pubblica in Italia, Inghilterra, Francia e Ghana.

Il titolo Public/Art è un gioco di parole che allude da un lato alla “Public Art”, dall’altro alla relazione tra Arte e pubblico. In questa occasione ci si interrogherà sulla città di Bologna e sulla specificità dei rapporti in atto tra Arte e spazio sociale nel suo ecosistema culturale. 

L’arte si confronta da tempo con i concetti di community specificglocality, rigenerazione urbana, partecipazione e con l’elaborazione di pratiche e approcci capaci di coinvolgere la cittadinanza nella ridefinizione dei propri spazi di vita. In questo percorso gli artisti si sono mossi all’interno di un sistema sempre più articolato di relazioni. Il museo, le istituzioni culturali, le organizzazioni non profit hanno realizzato negli ultimi decenni una vera rivoluzione delle proprie metodologie con l’obiettivo di assumere un nuovo ruolo di attivatori sociali.

La domanda che sottende la ricerca è se la fase di distanziamento sociale che abbiamo attraversato e che potrebbe costituire uno scenario ripetibile anche in futuro, abbia rappresentato solo un momento di pausasospensione dell’attività, attesa, o se ha favorito un processo più complesso e duraturo di ripensamentodelle forme di coinvolgimento sociale, partecipazione e democrazia su cui si fondano tali pratiche.

La ricerca ha condotto alla progettazione di un documentario sulla realtà europea contemporanea con interviste ad artisti, ricercatori, critici, curatori, istituzioni museali, ricerche sul campo e aggiornamento della letteratura sul tema. Il bando ha previsto la realizzazione di 7 presentazioni nazionali e internazionali, sotto forma di talks e dibattiti presso le istituzioni partner del progetto in Italia, Francia e Inghilterra, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente l’indagine con i soggetti invitati a raccontare le proprie esperienze e i progetti realizzati nei due anni trascorsi.

Il progetto ha visto la partecipazione di:

Sara Basta, artista, Roma; Bianco Valente e Pasquale Campanella (A cielo aperto, Latronico); blaxTARLINES, Kumasi; Viviana Checchia, già responsabile del programma di Public Engagement del CCA di Glasgow e attualmente Senior Lecturer, HDK-Valand – Academy of Art and Design/ Gothenburg University; Elena Cologni artista e docente presso la Cambridge School of Art; Connecting Cultures, Milano; Rebecca De Marchi, artista e curatrice, attualmente phd fellow presso l’Università di Kumasi (Ghana); Eva Frapiccini, artista, e docente, Torino; NOS Visual Arts Production, Bologna; Anna Pironti Responsabile Capo Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino; Valeria Pica museologa e assessore alla cultura di Fontecchio (AQ); Anna Raimondo, artista, Bruxelles; Catia Riccaboni responsabile del programma Nouveaux Commanditaires, Fondation de France, Parigi.